
Ero drammaticamente donna tuttofare. Una di quelle alle quali non stai vicino se hanno il ciclo, che corrono dalla mattina alla sera tra lavoro , casa e famiglia e troppo spesso pensano che il mondo si arresti senza la propria presenza.
Ero drammaticamente donna tuttofare fino a lunedì di qualche settimana fa quando ho conosciuto 4 ragazzi speciali… I miei nuovi 4 amici: Tancredi, Luigi, Fabio e Lorenzo.
Loro sono i miei 4 moschettieri: sono ragazzi autistici.
Se ve lo state chiedendo non sono speciali per la loro disabilità, lo sono per quanto, in così poco tempo, siano riusciti ad arricchirmi e perché, qualunque cosa succeda, non dimenticano mai di darmi 2 abbracci…
Il primo quando arrivano, il secondo quando se ne vanno.
Sono speciali perché mi fanno riflettere e rivalutare
Speciali perché ogni passo dritto,ogni palla presa,ogni pedalata non fatta al contrario è una vittoria, per Loro e per Me; speciali perché ogni sorriso di un ragazzo “non verbale” è un “ok,ti voglio bene!” urlato con tutto il fiato che si ha in corpo, è così che annaffiano l’aridità che a volte ho dentro.
Io rido con loro.
Io cresco con loro.
Io rivaluto la parola amore con loro.
I 4 moschettieri sanno che alla fine di ogni lezione riceveranno un premio se, e solo se, saranno stati attenti.
Detto così può sembrare sciocco ma (tanto per chiarire quelle che sono le difficoltà di una persona autistica nel mantenere l’attenzione ), è difficile quanto può esserlo per un ragazzo abile imparare a memoria la divina commedia in discoteca dove stanno mettendo musica house e nel contempo sparando fumogeni.
4 moschettieri e 1 premio
Tancredi ha come premio un foglio! Non importa se colorato,bianco o scritto…a lui non importa! per lui in quel foglio c’è la gioia che potrei avere io nel vincere al superenalotto!
Per Luigi è un biscotto… Penserete sia un buongustaio. Beh, forse in parte lo sarà anche, di certo a lui poco importa se il biscotto è farcito , integrale o un pavesi… È il suo biscotto ed è paragonabile al mio entusiasmo se potessi fare tutti i giorni il pranzo di natale e non prendere 1 etto nemmeno per sbaglio!
Lorenzo e Fabio non parlano, quindi non chiedono… Ma ti guardano, sorridono, e il loro premio inevitabilmente diventa un abbraccio (e qui credo proprio di aver già detto tutto senza bisogni di fare paragoni personali).
Da buona donna drammaticamente tuttofare mi arrabbiavo se i bambini mettevano sottosopra le loro camere dopo che con sapiente maestria avevo ordinato e catalogato tutto per forma, colore e anno di produzione.
Poche settimane fa il mio mondo si è rovesciato… Ho rallentato la mia corsa, ho iniziato a pensare che i panni possono essere stirati anche “domani” e che invece c’è un “adesso” che voglio vivere con gioia, senza doverlo barattare con nient’altro.
Abbraccio i miei nuovi 4 amici , saluto e rimetto apposto la sala dove ci siamo “allenati”… Ed il cuore non vede l’ora di riportare quegli abbracci la sera a casa, sul divano, con la mia famiglia…
E chi se ne frega se i panni ti guardano e le camerine non possono essere fotografate dalla rivista “la perfetta donna di casa”… Tutto il mio mondo rientra in un 1 metro attorno a me.
La donna drammaticamente tuttofare è cresciuta grazie a 4 moschettieri, 1 biscotto, 1 foglio e 10 abbracci ed ha lasciato il posto alla semplicemente donna… Senza infamia e senza lode ma sicuramente con ben chiare le giuste priorità.